REFERENDUM; HA VINTO LA COSTITUZIONE PIU’ BELLA DEL MONDO.

Alla fine, i cittadini italiani hanno stracciato il vestito della riforma e hanno scoperto la vera anima populista, iniqua e squilibrata di una proposta nata male, scritta malissimo e finita come doveva, bocciata e rispedita al mittente.
Renzi voleva una legittimazione popolare e ha ricevuto una bocciatura sonora, commettendo l’errore di personalizzare il dibattito referendario.
Il risultato referendario, con la netta affermazione del NO, ci consegna importati riflessioni, a partire dal dato del SUD del paese, una netta bocciatura, conseguenza di un disagio rimasto per troppo tempo inascoltato. A nulla sono servite le visite interessate di Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione ec. ecc., e non poteva che essere così, umiliati in questi tre anni di governo Renzi, un governo a trazione nord-centro che non ha saputo ascoltare il grido di dolore di un pezzo del paese che necessita, invece, di misure strutturali importanti, per superare la fame di lavoro che porta le nostre giovani generazioni ad abbandonare la propria terra al suo destino.

Abbiamo, assistito allo spettacolo indegno delle promesse dell’ultimo minuto, mentre le risorse vengono sistematicamente indirizzate in direzione opposta. Tutto questo, in aggiunta al tentativo di spogliare il sud anche delle sue risorse naturali, con una operazione statalista, ha svegliato lo spirito brigante di un popolo stanco ma mai supino.
Ora, ci auguriamo che la si smetta con letture socio-politiche, al sud, per esempio, la Lega di Salvini non esiste, eppure abbiamo il dato piu’ importante per il NO, al sud non abbiamo registrato una mobilitazione importante dei partiti ma bensì di un movimento spontaneo di popolo, forse e’ questa la lettura reale del dato referendario.
Infatti, i primi dati reali sui flussi confermano che i cittadini hanno votato senza tenere conto delle indicazioni dei partiti….
In Basilicata, il popolo ha presentato il conto salato a quanti nelle istituzioni hanno fatto campagna elettorale per l’astensione al referendum del 17 aprile, tradendo la nostra terra, per essere nelle grazie del Presidente Renzi.

Hanno scorazzato in lungo e in largo per chiedere un SI ma hanno ricevuto un sonoro NO. Ora qualcuno, invece di aspettare che passi la nottata, come ha detto il Premier Renzi, prenda coraggio e formalizzi  l’unico atto possibile.

Facciamo invito, invece, a quanti impegnati nel governo della cosa pubblica a cambiare rotta, smetterla con politiche populiste, aprire i palazzi alla partecipazione attiva dei cittadini, comprendere nel governo della cosa pubblica le istanze e smetterla con il clientelismo politico.
Per questo Noi di Possibile, intendiamo aprire una stagione di partecipazione utilizzando da subito gli strumenti a disposizione, a partire da quelli contenuti nel nuovo statuto regionale.
Vogliamo riappropriarci del diritto-dovere di essere cittadini attivi e per questo utilizzeremo la piazza virtuale e quella reale.
Comitati di Possibile della provincia di Matera.

Referendum, il duro commento dell’Ugl Basilicata.

ugl“Amando la democrazia sette lucani su dieci hanno detto di non toccare la Costituzione in piena sintonia con il resto d’Italia. Una regione che ha superato tutte le altre meridionali con un gran gesto: voler esprimere il proprio consenso referendario facendo registrare un grandissimo significato di un voto che non ha precedenti in quanto a partecipazione. Se Renzi ha preso atto che la prepotenza non paga e che gli italiani gli hanno voltato le spalle, il Governatore lucano Pittella comprenda che il popolo lucano è pronto a voltare pagina: sulla clausola di supremazia nazionale prevista dalla riforma costituzionale, il Governo era pronto a realizzare in Basilicata il deposito delle scorie nucleari. Il silenzio della governance lucana che non ha speso una parola su questo scellerato progetto è stato smontato con il preludio al blitz che si stava preparando a Roma, se fosse stata malauguratamente approvata una nefasta riforma”.

Lo dichiarano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario provinciale dell’Unione Territoriale del lavoro di Matera, Pino Giordano per i quali, “grazie all’adesione della nostra o.s. al Comitato per il No, abbiamo più volte sensibilizzato e spiegato ai lucani le nostre ragioni a sostegno del NO. Da Potenza e Matera – proseguono i segretari – in più round abbiamo ospitato il Comitato unitamente al Vice Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, On. Renata Polverini e insieme abbiamo fortemente sottolineato che Renzi stava commettendo un errore nel dividere il Paese, almeno quanto aver provato a fare un colpo di mano sulla Costituzione per piegare le Istituzioni alle esigenze di un uomo solo al comando. La Basilicata ha dato un esito schiacciante del referendum che in tutto il sud ha registrato un’affluenza superiore alle ultime campagne referendarie e all’ultimo voto politico. Dai lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani e famiglie è venuto un invito chiaro per tutta la classe politica che governa la Basilicata, la materia costituzionale e le riforme vadano trattati si con il rispetto e l’attenzione dovuti ma, i cittadini recriminano altro: Lavoro. Su questa legittima richiesta – concludono Tancredi e Giordano – per l’Ugl deve aprirsi una fase nuova per l’Italia. Il voto ha indicato, non solo affezione verso la costituzione e le istituzioni, ma anche la necessità di un cambiamento netto nelle politiche portate avanti fino ad oggi dal governo Renzi, comprese quelle relative all’economia, al lavoro, alla produzione e il nostro consiglio al Governatore Pittella è quello di volerne fare tesoro di quanto i lucani hanno espresso”.

“CHIUSURA CAMPAGNA NAZIONALE REFERENDARIA PER IL NO A POLICORO”

Il referendum del 4 Dicembre sarà decisivo per definire l’impalcatura istituzionale della Repubblica nonché i poteri delle Regioni e dello Stato centrale.
Qualunque sia il risultato delle urne, siamo di fronte ad un passaggio storico.
A testimonianza di un’importanza sempre maggiore della nostra comunità politica, la campagna nazionale referendaria per il No alla riforma costituzionale dopo un lungo tour in tutta Italia si chiuderà a Policoro.
L’evento si terrà nella sala consiliare della città Jonica a partire dalle 19,30 di Venerdì 2 Dicembre.
Introdurrà e modererà i lavori il giovane dirigente del PD Mariano Mele, interverranno il capogruppo PD in consiglio comunale Gianluca Marrese e concluderà il leader nazionale della Sinistra Riformista del PD l’onorevole Roberto Speranza che illustrerà le ragioni del No alla riforma.
L’invito, rivolto a tutti, è di partecipare numerosi.